Cosa è successo nell’audizione del 9 settembre 2025 alla Camera USA
Il 9 settembre la Task Force on the Declassification of Federal Secrets del Comitato di Supervisione della Camera (House Oversight) ha tenuto un’audizione intitolata “Restoring Public Trust Through UAP Transparency and Whistleblower Protection”, nella sala HVC-210 del Campidoglio.
Hanno testimoniato i veterani USAF Jeffrey Nuccetelli e Dylan Borland, il Senior Chief US Navy Alexandro Wiggins (in servizio attivo), il giornalista George Knapp e Joe Spielberger (Project On Government Oversight, POGO).
Il momento più discusso è stato la proiezione di un video inedito: un MQ-9 Reaper lancia un missile Hellfire contro un oggetto brillante (“orb”) al largo dello Yemen (30 ottobre 2024); il missile sembra colpire l’oggetto senza distruggerlo e “deviare” mentre il target prosegue la rotta. Il Pentagono, interpellato, non ha fornito commenti o conferme. L’audizione ha messo al centro trasparenza, protezione dei whistleblower e criticità dei canali ufficiali (AARO) nel trattare il tema UAP.

Dove, chi, perché
La Task Force della Camera ha convocato l’udienza per valutare carenze di trasparenza federale sugli UAP e discutere soluzioni legislative per rafforzare le tutele di chi riferisce informazioni sensibili al Congresso. La pagina ufficiale elenca i testimoni e i materiali scritti depositati.
Nelle sue opening remarks, la presidente Anna Paulina Luna ha accusato gli apparati federali (Dipartimento della Difesa, intelligence) di poca chiarezza, criticando in particolare l’ufficio AARO e le restrizioni dei programmi SAP che limitano l’accesso dei parlamentari a documenti e video, e ha chiesto “trasparenza fondamentale” sul tema.
Il video dello Yemen: cosa si vede e cosa non sappiamo
Il deputato Eric Burlison (R-MO) ha mostrato un filmato (circa 50 secondi) in cui un missile Hellfire lanciato da un drone MQ-9 Reaper sembra centrare un oggetto sopra il mare e deviare senza detonare; l’oggetto continua la sua traiettoria. L’overlay del sensore riporta “LRD LASE DES”, indizio di buddy lasing (ovvero designazione con laser da parte di un secondo Reaper). Burlison ha precisato che il video gli è stato fornito da un whistleblower e che è in corso una revisione indipendente.
Secondo l’analisi di The War Zone, se confermato sarebbe il primo caso noto di impiego operativo di un drone Reaper contro un bersaglio aereo; il contesto è la campagna contro gli attacchi Houthi nell’area del Mar Rosso a fine 2024. Un funzionario della difesa ha risposto alla testata: “Non abbiamo nulla da dichiarare (né conferme né smentite).
Le testimonianze chiave (con i documenti ufficiali)
Jeffrey Nuccetelli (USAF, 2003-2005, Vandenberg)
Nuccetelli riferisce cinque episodi UAP presso Vandenberg AFB (oggi Space Force Base) durante lanci classificati NRO:
- 14 ottobre 2003: un “quadrato rosso” silenzioso in volo sopra due siti di difesa missilistica;
- avvistamenti successivi che includono un oggetto rettangolare grande “più di un campo da football”, con volo privo di rumore e accelerazioni “istantee”;
- episodi documentati e investigati a livello locale, ma senza coordinamento dall’alto.
Nel suo appello, chiede ricerca indipendente, fine dell’offuscamento sul tema e protezione dei testimoni.
Chief Alexandro Wiggins (US Navy, in servizio attivo)
Wiggins, primo militare in servizio attivo a testimoniare pubblicamente su un UAP davanti al Congresso, descrive un evento del 15 febbraio 2023 al largo della California meridionale:
- un oggetto luminescente del tipo “Tic Tac” emerge dal mare , quindi si unisce ad altri tre simili;
- partenza sincronizzata “quasi istantanea”, senza boom sonico o forme visibili di propulsione;
- tracciamento multi-sensore (EO/IR Star SAFIRE con timestamp/coordinate, radar) e video registrato in CIC.
Chiede standardizzazione dei parametri di raccolta (impostazioni sensori, checklist), canali destigmatizzati e tutele senza ritorsioni per chi riporta.
Dylan Borland (USAF/Intelligence)
Borland racconta un incontro 2012 (Langley AFB, VA) con un triangolo equilatero ~100 piedi per lato a bassissima quota, “senza emissione suono né spostamento d’aria”, e riferisce ritorsioni prolungate dopo le sue denunce a AARO e ICIG (sicurezza, lavoro, sanità, clearance). Dice di aver avuto conoscenza diretta di “programmi legacy” UAP e di aver subito ostacoli professionali per oltre un decennio.
George Knapp (giornalista)
Knapp centra la sua deposizione su documentazione governativa e programmi come AAWSAP (DIA, 2008-2010). Nota che molti documenti FOIA descrivono velivoli capaci di prestazioni oltre i mezzi noti e sollecita protezione per sospinti e testimoni; cita anche affermazioni di figure come James Lacatski su un “velivolo di origine sconosciuta” in possesso USA (dichiarazioni che richiedono ulteriori riscontri ufficiali).
Joe Spielberger (POGO – Project Over Government Oversight)
Spielberger inquadra la tutela dei whistleblower nel comparto sicurezza nazionale: l’attuale sistema è un patchwork con lacune (disclosure complesse, abusi sulla security clearance, mancanza di meccanismi indipendenti di enforcement). Raccomanda al Congresso di:
- creare un meccanismo indipendente per i whistleblower militari/intelligence;
- rivedere la giurisprudenza Navy v. Egan (1988) che dà ampia discrezionalità sulle clearance;
- allineare lo standard probatorio nelle ritorsioni militari allo standard civile;
- consentire il ricorso diretto in tribunale (jury trial) per le ritorsioni.
Cosa hanno detto i membri del Congresso
La sintesi ufficiale della Commissione riporta che i deputati hanno esaminato criticità di trasparenza nell’AARO e nell’intelligence, chiedendo maggiori tutele per i whistleblower. Tra gli scambi:
- Tim Burchett ha chiesto come rafforzare le protezioni; Knapp ha indicato la necessità di indagare sull’impiego delle risorse monetarie, anche presso contractor usati per sottrarre attività al FOIA (Freedom of Information Act).
- Eric Burlison ha chiesto a Wiggins come preservare dati e protocolli per rendere i casi accessibili alla supervisione; Wiggins ha invocato canali chiari e protezione per i giovani marinai.
- Nancy Mace ha portato sul tavolo l’ipotesi di psy-op (operazioni psicologiche militari volte a influenzare gli atteggiamenti e i comportamenti di pubblici target, come militari nemici, governanti o opinione pubblica, per raggiungere obiettivi politici e militari); Knapp ha risposto che storicamente il governo ha usato la narrativa UFO per coprire programmi segreti, ma ciò non elimina la necessità di indagare casi genuini.
Cornice istituzionale: cosa dice l’AARO (Pentagono)
Sul piano ufficiale, l’AARO nelle sue pubblicazioni ha sostenuto di non aver trovato prove di tecnologia extraterrestre o di programmi segreti non riferiti al Congresso nella revisione storica fino al 2023; molti casi restano irrisolti ma potrebbero chiarirsi con dati migliori. Questi risultati sono stati ribaditi nei documenti del 2024.
Nelle sue parole iniziali, la presidente Anna Paulina Luna, ha contestato la qualità e la completezza dei report AARO, sostenendo che l’ufficio non ha adempiuto al mandato affidatogli dal Congresso. Ha inoltre denunciato che i Programmi a Accesso Speciale (SAP) costituiscono barriere all’accesso dei membri della Camera a documenti e video rilevanti.
Le prossime mosse: leggi e declassificazione
Alla vigilia dell’udienza è stato ripresentato il UAP Whistleblower Protection Act, a firma Burchett e Luna, per codificare tutele specifiche per chi denuncia uso di fondi federali su “materiale UAP”, inserendole negli statuti esistenti. Il provvedimento è stato assegnato a più commissioni.
In parallelo, testimoni e membri hanno sollecitato standard di raccolta dati, canali protetti, de-stigmatizzazione interna e maggiore declassificazione per consentire al pubblico (e al Congresso) di valutare l’evidenza.
Cosa cambia davvero dopo il 9 settembre
Perché l’udienza è importante
- Nuovo materiale pubblico: il video dello Yemen, benché non autenticato ufficialmente, entra nel dominio pubblico con paternità istituzionale (mostrato in un’audizione, da un deputato). È un’evidenza che richiede analisi tecnica indipendente (cinematica, parametri sensori, catena di custodia).
- Prima testimonianza in servizio attivo (Wiggins) con metadati e multi-sensore: sposta l’asticella del dibattito su safety e reporting.
- Asse legislativo in consolidamento (tutele e declassificazione): la politica si attrezza per ridurre il chilling effect sulle segnalazioni.
Cosa resta aperto
- Autenticità e analisi del video: servono fonti primarie e dati grezzi (telemetria, log sensori, mission report, ROE) per stabilire natura del bersaglio, dinamica del colpo e cause della mancata detonazione osservabile. Ad oggi non ci sono conferme ufficiali.
- Verifica indipendente dei casi storici (Vandenberg 2003-05, Langley 2012): esistono testimonianze giurate e memorie scritte, ma il peso probatorio dipenderà dall’accesso a atti e tracciati nelle mani di AARO/FBI/Forze Armate.
- Allineamento con la posizione AARO: il contrasto fra prudenza scettica dei report ufficiali e le affermazioni dei testimoni evidenzia un gap informativo che solo declassificazioni mirate e procedure di tutela robuste potranno colmare.
Conclusione
L’udienza del 9 settembre non risolve il mistero degli UAP, ma alza il livello del dibattito pubblico: un video operativo senza conferma, testimonianze con dati sensoriali e un pacchetto di riforme per proteggere chi parla. La palla passa ora alla verifica tecnica (catena di custodia, analisi frame-by-frame, confronto con ROE/telemetria) e al processo legislativo per garantire che i futuri casi arrivino al Congresso con dati completi, in tempi rapidi e senza ritorsioni per coloro che effettuano le segnalazioni.
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