Siamo nell’anno 1996. Roberto Pinotti, esponente di spicco degli studi ufologici italiani e fondatore del CUN (Centro Ufologico Nazionale), riceve una serie di documenti anonimi che suggerivano l’esistenza di archivi fascisti sugli UFO. Questi documenti, noti in seguito come Fascist UFO Files, includevano lettere su carta intestata del Senato e telegrammi che facevano riferimento a un presunto incidente UFO avvenuto nel 1933 fra Vergiate e Magenta, in Lombardia. La fonte, riferiva di essere entrato in posso della documentazione da un parente che, durante il Ventennio, aveva ricoperto dei ruoli amministrativi nell’ambito del regime fascista.
Nel 1999 Pinotti ricevette una seconda lettera dall’informatore anonimo, denominato Mister X. All’interno della missiva si fornivano ulteriori dettagli sul cosiddetto Gabinetto RS/33, una commissione d’inchiesta segreta istituita dal regime fascista per studiare fenomeni aerei non identificati.
Lo studioso per anni non divulgò le informazioni ricevute, convinto che si trattasse di un falso. Nel frattempo Mister X inviò copie della documentazione ad altri giornalisti e testate (fra questo figura Il Resto del Carlino) i quali scelsero di non pubblicare nulla al riguardo, condividendo i timori di Pinotti.
La svolta per Pinotti avvenne si decise a far datare attraverso il Carbonio 14 i documenti (qui il referto della perizia forense effettuata dal Dott. Garavalia): la carta e l’inchiostro risultarono effettivamente risalenti agli anni’30 del Novecento. A seguito degli accertamenti, nel corso del Simposio UFO di San Marino del 2000, il fondatore e presidente del CUN divulgò quanto ricevuto. Negli anni seguenti, l’ufologo ha integrato i carteggi ricevuti da fonte anonima con ulteriori documenti originali sul Gabinetto RS/33, a lui consegnati direttamente dall‘ex Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Pinotti ha schiuso numerosi dettagli nei testi da lui successivamente pubblicati (qui il link per la consultazione del catalogo e l’acquisto su Amazon). Scopriamo insieme il contenuto dei Fascist UFO files.
Contesto storico
Nel pieno dell’ascesa del regime fascista, l’Italia degli anni ’30 si trovava in una fase di profonda trasformazione politica, culturale e scientifica. Benito Mussolini, determinato a fare dell’Italia una potenza mondiale, mirava a consolidare la sua immagine di guida indiscussa, promuovendo un’ideologia che fondesse la grandezza della tradizione italiana con la forza della modernità e dell’innovazione tecnologica. La ricerca di una supremazia scientifica era centrale: il regime vedeva nella scienza e nella tecnologia strumenti per raggiungere un dominio che potesse rivaleggiare con le principali potenze del tempo. Nonostante il pragmatismo apparente, Mussolini non era immune al fascino dell’occulto e del paranormale. In quel clima di segretezza e intrighi, si diffuse un’attenzione verso fenomeni inspiegabili e misteriosi.
Le circostanze dell’incidente
L’evento si sarebbe verificato il 13 giugno del 1933, nei pressi di Magenta, Lombardia. Testimoni oculari parlarono di un oggetto dall’aspetto inconsueto che, dopo aver attraversato il cielo a velocità elevata, sembrò perdere quota fino a schiantarsi nei campi vicini al paese. La descrizione fornita dai primi soccorritori parlava di un oggetto metallico lungo 10-12 metri, descritto come un velivolo cilindrico, con una strozzatura poco prima del fondo, dalla forma simile a una campana o a una ghianda. Presentava degli oblò sulla fiancata, da cui uscivano luci bianche e rosse.
La polizia e l’esercito sigillarono l’area, allontanando la popolazione e impedendo la diffusione di notizie. L’oggetto venne trasportato in una struttura segreta, forse nei capannoni della Siai Marchetti a Vergiate o a Sesto Calende, per essere studiato da esperti sotto la supervisione del regime. Qui rimase per i 12 anni successivi. Mussolini era fermamente convinto che il silenzio fosse la miglior politica da adottare in questa circostanza. Di quell’incidente, nei giornali dell’epoca, non venne pubblicata alcuna notizia. Il regime fascista secretò prontamente la vicenda, come viene certificato da un dispaccio “riservatissimo” dell’agenzia di stampa Stefani, organo di informazione e propaganda del regime fascista. L’ordine del Duce era chiaro: nessuno avrebbe dovuto conoscere la verità.
Per evitare che l’incidente destasse sospetti, il regime orchestrò una campagna di disinformazione. Vennero diffuse spiegazioni naturali per giustificare il fenomeno, come effetti solari, meteoriti o pareli. Questa strategia di depistaggio mediatico servì a rassicurare la popolazione e a mantenere l’episodio nell’ombra, evitando che l’evento UFO si trasformasse in un argomento di dominio pubblico.
Testimonianze dell’epoca
Sebbene il regime abbia tentato di mantenere il segreto sull’incidente, alcuni racconti sfuggirono al controllo. Testimoni del recupero e residenti della zona raccontarono, anni dopo, di aver visto l’esercito trasportare un velivolo misterioso e di come l’area fosse stata rapidamente sigillata. Tra le descrizioni dei presenti emergeva un’immagine di un oggetto metallico di forme mai viste, con materiali che apparivano avanzati e una struttura interna incomprensibile.
I resti biologici
I documenti e alcune testimonianze citano anche la presenza di resti biologici all’interno dell’oggetto, suggerendo che l’UFO potesse ospitare dei piloti al suo interno nel momento del recupero. Questi, stando alle fonti, furono conservati in formalina e studiati a lungo. Risulta che fossero alti circa 1.80, che avessero capelli e occhi chiari e una pelle diafana, caratteristiche associate alla razza dei cosiddetti alieni nordici, che si ipotizza provenga dall’area delle Pleiadi.
Il Gabinetto RS/33
A seguito dell’incidente, Mussolini -in accordo con altre alte figure del regime, quali Galeazzo Ciano e Italo Balbo- creò un comitato di esperti noto come Gabinetto RS/33, diretto dal Ministero dell’Aeronautica e avente come sede l’Università La Sapienza di Roma (e avente come sede operativa, come da ultime indagini di Pinotti, anche il bunker del Monte Soratte). Il Gabinetto RS/33 operava sotto la copertura dell’O.V.R.A., la polizia segreta fascista. Questo gruppo, composto da scienziati e militari scelti personalmente dal Duce, aveva il compito di studiare l’oggetto recuperato, di valutare le implicazioni della sua tecnologia e di svolgere esperimenti di ingegneria inversa sul velivolo. L’obiettivo finale del Gabinetto RS/33 era quello di sviluppare una conoscenza tecnologica che potesse conferire all’Italia un vantaggio militare.
Il personaggio più rilevante citato nel contesto del Gabinetto RS/33 è il noto scienziato Guglielmo Marconi, scienziato di fama internazionale e pioniere delle telecomunicazioni, nonché inventore della radio e vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1909. Si dice che Marconi fosse coinvolto nello studio dell’oggetto, in particolare per quanto riguardava le sue possibili applicazioni in ambito elettromagnetico. Fra gli altri nomi celebri collegati al Gabinetto RS/33 figurerebbero anche il biologo Filippo Bottazzi, l’ingegnere aeronautico Gaetano Arturo Crocco e l’astronomo Gino Cecchini.
Il raggio della morte
Mister X, all’interno dei suoi documenti, tratta anche del cosiddetto raggio della morte attribuito a Guglielmo Marconi. Si tratta di una presunta invenzione del grande scienziato italiano, capace di bloccare i sistemi elettrici e meccanici a distanza, paralizzando veicoli, apparecchiature militari e mezzi di trasporto. Questo raggio letale sarebbe stato in grado di spegnere motori e arrestare meccanismi complessi grazie a un’emissione elettromagnetica talmente potente da interrompere istantaneamente ogni fonte di energia nei dispositivi colpiti. Secondo alcuni storici, questo progetto avrebbe interessato Mussolini in persona, che intuiva l’incredibile potenziale di una simile tecnologia come arma di supremazia nel contesto bellico degli anni Trenta. Tuttavia, la questione morale e le implicazioni letali di un’arma di tale portata avrebbero gettato Marconi in un dilemma etico. In un periodo di crescente fervore spirituale, Marconi avrebbe chiesto consiglio direttamente a Papa Pio XI, che lo avrebbe sconsigliato dall’andare avanti con un’arma così devastante. Alcuni sostengono che Marconi, turbato, abbia di fatto impedito la completa rivelazione di questa scoperta, portando il segreto nella tomba e abbandonando l’idea di consegnare il raggio alle autorità fasciste.
Si è a lungo dibattuto sulla reale esistenza di questa tecnologia, con alcuni esperti che hanno ipotizzato che il raggio della morte non fosse altro che un progetto segreto di radar o una sperimentazione avanzata di disturbatori di frequenza, mentre altri credono che si trattasse di pura propaganda fascista. Ad aggiungere fascino alla vicenda è anche la presenza di Marconi nel Gabinetto RS/33, un contesto che lo lega alle ricerche sugli UFO e che suggerisce un possibile studio sulla retroingegneria di tecnologie non convenzionali.
Le Relazioni con la Germania Nazista
L’incidente di Magenta influenzò anche i rapporti con la Germania nazista. È noto che il Terzo Reich fosse impegnato in studi occulti e pseudoscientifici riguardo a fenomeni inspiegabili e che vi fosse un forte interesse verso tecnologie avveniristiche. In un primo istante, sembra che lo stesso Mussolini sospettò che l’oggetto recuperato potesse essere di fattura tedesca per due ragioni:
- le fattezze dei corpi recuperati;
- gli esperimenti di ingegneria aeronautica che stava portando avanti la Germania in quegli anni.
Non sfugge, inoltre, come la descrizione dell’UFO, definito “a campana”, ricordi la Die Glocke, un presunto progetto segreto nazista sviluppato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Die Glocke, secondo alcune teorie, sarebbe stato un dispositivo avanzato a forma di campana che i nazisti avrebbero provato a utilizzare per scopi scientifici o addirittura per viaggi nel tempo e antigravità.
Il Duce informò i futuri alleati dell’accaduto, ma dalla Germania arrivò responso negativo: l’ordigno non era una creazione dell’aeronautica tedesca. Questo contatto, ad ogni modo, creò un canale di scambio di informazioni e una collaborazione continuativa sui progetti di ricerca avanzata. Il controllo dei dati raccolti dal Gabinetto RS/33 passò in mani tedesche nel 1940, durante l’alleanza dell’Italia con la Germania nazista. I nazisti avrebbero proseguito gli studi sugli UFO, portando avanti ricerche su velivoli discoidali con il celebre progetto V-7.
Questi erano prototipi di velivoli discoidali testati durante la guerra, che anticiparono le forme degli UFO oggi conosciute. La scoperta dei files fascisti ha alimentato teorie secondo cui il Gabinetto RS/33 potrebbe aver lavorato su tecnologia extraterrestre, o comunque su retroingegneria di oggetti non convenzionali. Le ricerche del Gabinetto RS/33 contribuirono probabilmente a diffondere, negli anni della Guerra Fredda, la credenza che gli UFO fossero prototipi militari segreti, convinzione diffusa in quegli anni tra le intelligence occidentali e sovietiche.
Il trasferimento dei reperti negli USA
Dopo la caduta del fascismo, con l’arrivo degli Alleati, sembra che i reperti recuperati nel 1933 siano stati trasferiti negli Stati Uniti. Si crede che il Vaticano, sotto Papa Pio XII, abbia informato i servizi segreti americani dell’incidente e che questi abbiano poi trasportato, all’interno di diverse casse, i resti dell’UFO e dei corpi recuperati negli Stati Uniti dopo il 1945. Questa teoria sostiene che le informazioni e i materiali relativi all’incidente possano aver alimentato l’interesse americano per il fenomeno UFO e, in ultima analisi, influenzato il caso di Roswell. Basti pensare alle implicazioni di questa possibilità: assumendo che la documentazione sia vera, l’UFO di Magenta sottrarrebbe a Rosewell (1947) lo scettro di primo UFO crash collettivamente ricordato. Roberto Pinotti, che ha indagato a lungo la vicenda, riporta che le uniche tre persone che all’epoca erano a conoscenza del trasporto delle casse sono poi morte in modo misterioso: due in incidenti di mare e una suicida.
Ultimi sviluppi
Nel luglio del 2023 David Grusch, ufficiale dell’aeronautica statunitense ed ex funzionario dell’intelligence, è stato chiamato a deporre le sue affermazioni sugli UFO nel corso di un’audizione al Congresso degli Stati Uniti. Nel corso dell’audizione ha dichiarato che gli Stati Uniti possiedono veicoli di origine non umana, tra cui un UFO schiantatosi in Italia nel 1933 durante il regime fascista di Benito Mussolini. Secondo Grusch, l’oggetto sarebbe stato recuperato vicino a Magenta e studiato da scienziati italiani, tra cui Guglielmo Marconi. Successivamente, nel 1944, l’Office of Strategic Services (OSS) degli Stati Uniti avrebbe trasferito il velivolo negli USA. Grusch ha inoltre affermato che Papa Pio XII avrebbe informato segretamente il presidente Franklin D. Roosevelt riguardo all’incidente. Tuttavia, l’ufficiale ha negato la presenza di resti biologici a bordo di questo specifico UFO.
Anche Luis Elizondo, ex direttore del programma segreto del Pentagono sugli UFO e autore del libro Imminent: Inside the Pentagon’s Hunt for UFOs (consigliato a tutti gli appassionati di ufologia, qui trovate il link per l’acquisto su Amazon) nel corso di un intervista ha confermato di aver maneggiato dei documenti che riguardavano degli studi svolti su un UFO portato negli US dall’Italia negli anni ’40.
Orizzonti futuri
Nonostante la quantità di documenti disponibili, molti aspetti che circondano l’UFO di Magenta rimangono oscuri. Alcune lettere e diari di Claretta Petacci -amante e confidente di Mussolini- potrebbero contenere ulteriori informazioni, tuttavia sono ancora oggi coperti da segreto di stato. Gli storici hanno chiesto più volte la derubricazione di questi archivi, ma il governo italiano ha finora rifiutato l’accesso per ragioni di sicurezza nazionale. I documenti sul Gabinetto RS/33 condivisi da Mister X rappresentano solo la punta dell’iceberg e ulteriori indagini potrebbero rivelare nuove informazioni.
Fonti:
-
- Ufo Italia. Da Mussolini al Pentagono – R. Pinotti, 2024 (qui il link per l’acquisto su Amazon)
- https://www.centroufologiconazionale.net/fasfile/fafil.htm
- https://www.centroufologiconazionale.net/fasfile/hangar.htm
- https://www.centroufologiconazionale.net/fasfile/gabinetto%20rs33.html
- https://www.centroufologiconazionale.net/fasfile/P2.pdf
- Video YouTube “Giulio Andreotti e gli Ufo del Ventennio” con Roberto Pinotti
- Video YouTube “L’UFO del Duce” di Massimo Polidoro
- Podcast Let’s get Hunted, Episodio 185: The 1933 Magenta Italy UFO Incident (The “First” Crashed UFO)!
- https://www.lastampa.it/cronaca/2017/03/20/news/il-mistero-dell-ufo-che-spavento-mussolini-e-spari-in-america-1.34638554/
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/21/ufo-in-italia-loggetto-volante-secretato-da-mussolini-lenigma-dei-piloti-alieni/3465633/
- https://misterobufo.corriere.it/2024/10/07/gli-americani-accreditano-lufo-di-mussolini-il-primo-crash-della-storia-sarebbe-dunque-avvenuto-a-magenta-non-a-roswell/
- https://www.ilmessaggero.it/persone/ufo_mussolini_uap_vergiate_agente_segreto_usa_guglilemo_marconi_rivelazioni_papa_pio_xii_che_cosa_sappiamo-7461753.html