Mercoledì 27 ottobre del 1954, giornata dal cielo terso a Firenze.
Alle ore 14.20 degli oggetti di colore bianco e con forme diverse fra loro compaiono sul Duomo di Firenze, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, alcuni li descrissero come simili ad “ali di gabbiano“, mentre altri li paragonarono a “cappelli da mandarino cinese“. Stazionarono nello spazio aereo al di sopra della cupola del Brunelleschi e per circa 15 minuti per poi sfrecciare in direzione dello stadio comunale Giovanni Berta, oggi stadio Artemio Franchi. Qui è appena iniziato il secondo tempo di Fiorentina – Pistoiese e lo stadio è gremito da 10.000 tifosi: la partita in atto è valevole per il Campionato Cadetti, l’antenato dell’attuale Campionato Primavera. La partita è in stallo su un 2 a 2, poco dopo la ripresa del gioco l’arbitro fischia una punizione a favore della Fiorentina e i calciatori viola si voltano verso la curva Fiesole.
Poi, il gioco si interrompe spontaneamente. La palla rotola pigramente alla deriva nel campo, i giocatori puntano gli occhi verso l’alto, l’arbitro -dopo un primo istante di perplessità a causa dell’immobilità dei giocatori- fa lo stesso. Sugli spalti tutti puntano l’indice cielo. Il direttore di gara sospende l’incontro.
Due oggetti bianchi sorvolano il campo. Non c’è concordanza sulla forma di quanto osservato, ma le sagome più frequentemente riportate dai testimoni sono -oltre a quelle già citate in riferimento agli avvistamenti sul Duomo- “a forma di sigaro“, “sfere di luce“. Altri oggetti in coppia seguirono i primi due, i velivoli proseguivano il loro percorso da nord-ovest verso sud-est, lungo un asse che partiva dalla zona delle Cascine e si dirigeva verso Rovezzano.
Poi, dal cielo, incomincia a scendere un sostanza bianca e filamentosa che si deposita al suolo e tende a sfaldarsi facilmente al tatto. Il quotidiano La Nazione la ribattezzerà bambagia silicea, fenomeno altrimenti noto in ufologia come capelli d’angelo. L’anomala nevicata durò per circa mezz’ora.
Ardico Magnini, terzino della Fiorentina, riporta:
“Ricordo tutto, dalla A alla Z. Fu qualcosa che sembrava un uovo che si muoveva lentamente, piano piano. Ogni persona che era allo stadio era in osservazione e vedeva degli scintillii che cadevano dal cielo, come bruscolini d’argento. Rimanemmo tutti stupiti perché non avevamo mai visto niente di simile prima.”
Il tifoso Gigi Boni, invece, ricorda:
“Si muovevano molto velocemente e poi si sono fermati all’improvviso, il tutto è durato un paio di minuti. Li descriverei come dei sigari cubani. Sì, il loro aspetto mi ricordava dei sigari cubani.”
L’associazione con dei sigari cubani è particolarmente interessante, in quanto questa forma è frequentemente richiamata negli avvistamenti UFO del Novecento.
Tra i testimoni di questo avvistamento, vi fu inoltre il capocronista de La Nazione, Giorgio Batini.
Naturalmente, il giorno successivo la stampa nazionale e internazionale si scatenarono. Questo fu il primo evento che diede inizio a quella che è rimasta celebre nell’ufologia italiana come “L’ondata di avvistamenti dell’autunno 1954“, di cui abbiamo parlato anche nel nostro articolo dedicato al rapporto fra intelligenza extraterrestre e Vaticano.
La Spiegazione del Fenomeno
Difficile liquidare un avvistamento di questo tipo come isteria di massa oppure come il delirio di un singolo individuo, a maggior ragione avendo a disposizione una prova materiale: la bambagia silicea.
Questa sostanza meriterebbe un approfondimento tutto suo, ma in questo contesto diremo semplicemente che la caduta di capelli d’angelo (curiosamente chiamati Baba Satánica in spagnolo, praticamente all’antitesi rispetto alla nostra denominazione italiana) è un accadimento ricorrente in due contesti particolari, ovvero gli avvistamenti UFO e le apparizioni mariane, al punto da esistere un filone teorico che reinterpreta le apparizioni della Madonna di Fatima -in particolare il Miracolo del Sole- come un un incontro un incontro del Terzo Tipo con un’entità aliena.
Ma torniamo al 27 ottobre del 1954.
Fra i testimoni dell’evento, c’era il laureando in ingegneria Alfredo Jacopozzi, il quale ebbe la prontezza di raccogliere un campione dei filamenti in una provetta di vetro e di portarli all’istituto di chimica analitica dell’Università di Firenze.
Quello che segue è il referto del Prof. Giovanni Canneri, direttore dell’istituto:
Sostanza a struttura fibrosa, con notevole resistenza meccanica alla trazione e alla torsione. Al riscaldamento imbrunisce lasciando un residuo fusibile e trasparente. Il residuo fusibile spettograficamente mostra contenere prevalentemente: Boro, Silicio, Calcio e Magnesio. Sostanza a struttura macromolecolare probabilmente filiforme. In linea puramente ipotetica, la sostanza esaminata nella scala microchimica potrebbe essere: un vetro borosilicico.
Secondo il professore, tale materiale poteva essere fabbricato insufflando aria ad altissima velocità su una massa di vetro fuso ad alta temperatura.
All’epoca si prese atto dei fatti senza riuscire a elaborare una teoria valida, ma diversi decenni dopo fu il CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze; precedentemente Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ente attivo dal 1989 e che annovera fra i suoi fondatori lo stimato Piero Angela) a proporre delle soluzioni all’enigma.
Ballooning
La prima ipotesi è di natura entomologica ed è relativa al fenomeno del cosiddetto ballooning, l’effetto mongolfiera.
Uno degli aspetti meno conosciuti e più affascinanti del comportamento di alcune specie di ragni è la capacità di portarsi in un luogo rialzato, sollevare l’addome e secernere grandi quantità di tela, per poi lasciarsi sollevare nell’aria e trasportare a centinaia di chilometri di distanza, proprio come se si trovassero a bordo di una mongolfiera. Grazie a questa curiosa soluzione migratoria, gli aracnidi possono sfuggire ai predatori e approdare in aree distanti più ricche di cibo, librandosi fino a 4 km di altezza.
Le ragnatele finiscono per formare dei grandi aggregati fluttuanti e possono viaggiare in formazione per centinaia e talvolta migliaia di chilometri, sfruttando non solo le correnti d’aria ma anche i campi elettromagnetici della Terra.
L’avvistamento di Firenze, pertanto, sarebbe stato causato dai raggi del sole che, riflettendo sulle tele, provocarono un’illusione ottica sfociata poi nello spettacolo raccontato dagli spettatori. La bambagia silicea, dunque, sarebbe nient’altro che filamenti di ragnatele piovute dal cielo; a corroborare questa teoria c’è il fatto che in ottobre si ha il picco migratorio dei nostri amici a otto zampe.
La falla fondamentale di questa teoria è molto semplice: l’analisi chimica del Prof. Canneri non è compatibile con l’ipotesi. La seta prodotta dei ragni è formata da fibre proteiche, lunghe catene di amminoacidi, si tratta pertanto di un materiale organico che non risponde al referto del 1954.
Chaff
La seconda soluzione proposta dal CICAP, in particolare dallo studioso Francesco Crassi, tira in ballo delle esercitazioni dell’aeronautica militare con uso di chaff.
Il chaff (traducibile letteralmente con pagliuzza o pula) è una tecnica di contromisura elettronica passiva per confondere i radar. Consiste nella dispersione di una nuvola di materiale radar-riflettente, la quale genera dei riflessi e degli echi che interferiscono con il funzionamento dei radar. La presenza della portaerei americana Lake Champlain (CV-39) nel porto di Livorno e lo svolgimento di esercitazioni nei cieli toscani con caccia VF-84 proprio nell’ultima decade di ottobre sembrerebbe sciogliere l’enigma.
Caso chiuso? Ancora una volta, no. Il chaff utilizzato all’epoca era realizzato con striscioline di carta stagnola (N.d.r. le strisce di metallo ritrovate al suolo dalla popolazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale crearono grande sconcerto, vennero persino diffuse voci sul fatto che si trattasse di materiale radioattivo o contaminato da antrace o altre armi batteriologiche), solo in tempi molto recenti si è passati alla fibra di vetro ricoperta di alluminio la quale, in ogni modo, non collima al 100% con quanto refertato da Canneri.
Inoltre, i testimoni dell’evento sottolineano come nessun rumore di propulsione provenisse dai velivoli e l’ipotesi di uno stormo di VF-84 silenziosi appare abbastanza remota.
Alieni, semplicemente alieni
Secondo i sostenitori della teoria extraterrestre invece, gli oggetti comparsi nel cielo erano velivoli spaziali e l’origine dei capelli d’angelo si riconduce all’utilizzo da parte dei mezzi alieni di un campo elettro-gravitazionale.
Grazie all’effetto Biefeld–Brown, che produce un vento ionico che a sua volta trasferisce il suo impulso alle circostanti particelle neutre, si provocherebbe la reazione tra gli atomi pesanti nell’aria ordinaria con la produzione di una specie di precipitato (la bambagia silicea) che cade a terra e scompare al diminuire della ionizzazione.
Interessante sapere che la reazione di Biefeld–Brown, sebbene scoperta a partire dagli anni ’20 del Novecento, rimase a lungo sconosciuta perché tenuto segreto dal governo statunitense che a lungo studiò questo effetto per le possibili applicazioni militari.
Conclusione
Dopo 70 anni il mistero è ancora tale e Fiorentina – Pistoiese del 1954 resta l’unica partita al mondo a essere stata interrotta dagli UFO.
A ogni modo il gioco riprese poco dopo e il match terminò con un 6 a 2 per la Fiorentina. Una giornata da ricordare per più di un motivo per i tifosi della maglia viola, oltre che per gli appassionati di ufologia.
Alessandra
Risorse e fonti:
- “UFO e extraterrestri”; Roberto Pinotti (2011)
- https://it.wikipedia.org/wiki/Avvistamento_di_UFO_a_Firenze
- https://www.lanazione.it/cronaca/almanacco-27-ottobre-1.8217191
- https://www.bbc.com/news/magazine-29342407
- http://www.crprato.it/sito/index.php?option=com_content&view=article&id=838&Itemid=221
- https://it.wikipedia.org/wiki/Chaff
- https://en.wikipedia.org/wiki/Angel_hair_(folklore)
- https://www.queryonline.it/2014/11/10/1954-ufo-e-bambagia-silicea-su-firenze/
- https://www.youtube.com/watch?v=T75g32DPIq8
- https://en.wikipedia.org/wiki/Biefeld%E2%80%93Brown_effect