Gli UFO, nell’immaginario collettivo, sono sempre recepiti come un fenomeno curioso ma innocuo (se escludiamo le narrazioni relative al contatto del quarto tipo, ovvero i rapimenti).
Luci danzanti e strani velivoli nel cielo che vanno e vengono sopra le nostre teste senza colpo ferire.
Quella che stiamo per affrontare, però, è una storia un po’ diversa. Uno dei quei pochi casi venuti alla ribalta in cui abbiamo testimonianze di persone che hanno subito danni -e persino perso la vita- contestualmente all’occorrenza di avvistamenti di UFO. Parliamo del caso di Colares, tornato alla ribalta in gran parte grazie al libro del celebre Luis Elizondo, Imminent: Inside the Pentagon’s Hunt for UFOs, uscito ad agosto del 2024 (qui il link per l’acquisto, lo consiglio caldamente a ogni appassionato del tema). Ma partiamo dall’inizio.
Colares, 1977: il contesto
Siamo in Brasile, negli anni Settanta. All’epoca il paese stava vivendo sotto un regime militare instaurato nel 1964, il cosiddetto regime dei Gorillas o Quinta Repubblica del Brasile, caratterizzato da una forte censura e da un controllo rigido della popolazione.
Nel corso della seconda metà del 1977, nella piccola città di Colares incominciarono a verificarsi una serie di strani episodi.
Colares è situata sull’isola omonima, nella regione denominata Parà, a nord del Brasile. L’area, circondata dalla fitta vegetazione amazzonica e accessibile principalmente via acqua, ha una conformazione geografica isolata, circostanza che giocherà un ruolo rilevante negli eventi di cui tratteremo.
Gli avvistamenti
La popolazione locale cominciò a riportare la presenza di luci misteriose, soprannominate “Chupa Chupa” (ovvero “Succhia Succhia” in portoghese), descritte come sfere luminose capaci di emettere raggi di luce che sembravano “attaccare” le persone. I testimoni raccontavano di essere stati colpiti da fasci luminosi che causavano ustioni, paralisi temporanea e, in alcuni casi, una sensazione localizzata simile al prelievo di sangue (da qui la denominazione Chupa Chupa).
Di seguito raccogliamo solo alcuni dei numerosi racconti di prima mano giunti fino a noi:
“Vidi una luce bianca e intensa avvicinarsi velocemente. Mi immobilizzò e sentii un calore insopportabile sulla pelle. Quando la luce scomparve, rimasi con una bruciatura sul braccio e un senso di spossatezza che durò per giorni”.
“La luce entrò nella mia casa come un raggio sottile. Sentii un dolore acuto al petto e, quando si spense, mi ritrovai a terra, incapace di muovermi per diversi minuti”.
“Una notte, mentre ero sulla mia barca [lungo il fiume; N.d.R], una luce brillante apparve sopra di me. Non riuscivo a muovermi, era come se fossi bloccato sotto il suo sguardo. Quando scomparve, mi lasciò con un senso di panico che non avevo mai provato prima”.
“Stavo lavorando nei campi quando una sfera luminosa scese rapidamente dal cielo. Sentii un rumore acuto nelle orecchie e poi tutto divenne buio per un momento. Quando mi ripresi, avevo una strana sensazione di vertigine e un leggero bruciore sul collo”.
La dottoressa Wellaide Cecina Carvalho, che visitò più di 40 vittime delle aggressioni, dichiarò:
“I pazienti arrivavano da me con ferite inspiegabili. Le ustioni e i segni sul corpo erano simili a quelli causati da radiazioni. Alcuni lamentavano una debolezza che persisteva per settimane”. La dottoressa, in diverse occasioni, ricordò come le vittime, spesso disorientate e terrorizzate, descrivevano le loro esperienze con dettagli scioccanti: “Molti mi raccontavano di aver visto un fascio di luce che li colpiva direttamente, lasciandoli incapaci di muoversi. La pelle presentava bruciature e lesioni che non avevano spiegazione”.
La reazione della popolazione locale
La posizione remota di Colares rese difficile per i residenti ottenere informazioni e aiuti rapidi, circostanza che accentuò notevolmente la sensazione di vulnerabilità, isolamento e abbandono.
Pertanto, gli abitanti di Colares iniziarono a organizzare veglie notturne, accendendo fuochi e sparando petardi nel tentativo di scacciare le luci.
Queste veglie erano momenti di forte tensione e solidarietà, in cui intere famiglie si radunavano cercando conforto nella presenza degli altri. Le luci, secondo i testimoni, sembravano a volte rispondere alle provocazioni con movimenti improvvisi. Alcuni raccontavano che, nonostante i tentativi di respingere le apparizioni, le sfere luminose tornavano notte dopo notte, come se fossero attratte dalla paura e dall’attenzione che comunità riservava loro. Le veglie divennero presto un rituale, un modo per esorcizzare la paura e tentare di proteggere le proprie case e i propri cari da un fenomeno che nessuno riusciva a comprendere.
L’indagine militare
Le autorità locali, compreso il sindaco José Ildone Favacho Soeiro, fecero ripetuti appelli pubblici per ottenere supporto dalle istituzioni nazionali, preoccupati per il crescente panico tra la popolazione e per l’impatto dei fenomeni sulla sicurezza della comunità. Infine, arrivò la risposta tanto attesa. L’Operazione Prato (Operação Prato, letteralmente “Operazione piatto”) fu avviata nell’ottobre del 1977 sotto la direzione del capitano Uyrangê Hollanda. Il team militare si stabilì a Colares e cominciò a documentare i fenomeni con foto, filmati e resoconti dettagliati. Durante i quattro mesi di indagine, i militari raccolsero centinaia di testimonianze e osservazioni dirette.
Le segnalazioni di luci e fenomeni inspiegabili iniziarono gradualmente a diminuire nei mesi successivi, e verso la fine del 1978, i racconti si fecero sempre più rari, riportando una calma apparente nella regione di Colares.
L’indagine ufficiale si concluse nel dicembre 1977, riportando l’assenza di prove conclusive. Tuttavia, altre missioni furono svolte durante il 1978, ma senza che ulteriori dettagli fossero pubblicati.
La Morte del Capitano Hollanda e Le Teorie della Cospirazione
Nel 1997, vent’anni dopo l’Operazione Prato, il capitano Hollanda decise di rivelare ulteriori dettagli sugli eventi, sostenendo di aver vissuto esperienze intense durante l’indagine sui Chupa Chupa. In un’intervista rilasciata agli ufologi Ademar José Gevaerd e Marco Antonio Petit (che trovate qui), Hollanda descrisse incontri diretti con le misteriose luci e dichiarò di aver percepito una presenza senziente e consapevole durante le osservazioni notturne. Le sue parole lasciarono intendere che la sua esperienza di documentazione militare era stata costellata da momenti di forte tensione psicologica:
“Abbiamo visto luci che si muovevano in modo intelligente, come se ci osservassero. Era chiaro che non si trattava di fenomeni naturali. La tecnologia che dimostravano era ben oltre la nostra comprensione”.
Un soldato, che rimase anonimo, testimoniò: “Durante una notte, una sfera luminosa si fermò sopra la nostra postazione. Era silenziosa e sembrava studiarci, poi sfrecciò via a una velocità incredibile”.
Tre mesi dopo aver rilasciato queste rivelazioni, Hollanda fu trovato morto nella sua casa, apparentemente suicida, impiccato con la cintura del suo accappatoio. La notizia della sua morte scioccò sia i familiari sia la comunità ufologica, poiché molti ritenevano improbabile un gesto simile da parte di un uomo noto per il suo rigore e la sua professionalità. Questo evento alimentò teorie della cospirazione che ipotizzavano una copertura o pressioni esterne legate alla sua testimonianza. Alcuni sostenevano che Hollanda potesse essere stato minacciato per aver divulgato informazioni scomode, mentre altri ipotizzavano che la sua morte fosse stata orchestrata per mettere a tacere ulteriori rivelazioni.
Documenti desecretati e scoperte successive
Nel 2005, i documenti dell’Operazione Prato furono desecretati e resi pubblici, rivelando la portata impressionante dell’indagine e sorprendendo sia la comunità scientifica che gli appassionati di ufologia. Le relazioni ufficiali descrivono più di 300 avvistamenti documentati, accompagnati da fotografie dettagliate, filmati e resoconti scritti di interazioni tra le misteriose luci e i testimoni. Alcuni di questi documenti riportano descrizioni di luci che si comportavano in modo apparentemente intelligente, cambiando direzione e intensità come se rispondessero a stimoli esterni.
Le testimonianze raccolte nei rapporti evidenziano episodi di paura e panico collettivo, con molti abitanti che descrivevano sensazioni di immobilizzazione e calore intenso al contatto con i fasci luminosi. In alcuni casi, i documenti indicano che alcuni residenti persero la vita dopo essere stati colpiti dai raggi. La dottoressa Wellaide Cecim Carlvalho riportò che ci furono decessi associati a sintomi simili a quelli da esposizione prolungata a radiazioni, tra cui debolezza estrema e complicazioni respiratorie. I documenti mostrano anche che l’Aeronautica tentò varie volte di analizzare i dati con l’ausilio di esperti, ma nonostante la mole di prove, nessuna spiegazione soddisfacente o conclusiva venne mai raggiunta. Alcuni resoconti indicavano che, malgrado gli sforzi per mantenere la situazione sotto controllo, persisteva una sensazione di sconcerto tra i militari coinvolti.
Le Ipotesi Sugli Avvenimenti
Le teorie successivamente emerse per spiegare gli eventi di Colares variano da interpretazioni ufologiche a spiegazioni più convenzionali.
Ipotesi ufologiche
In molti sostengono che le luci fossero veicoli extraterrestri. Il capitano Hollanda, nella sua intervista, accennò alla possibilità di una tecnologia non terrestre, dichiarando che alcune luci sembravano operare in modo coordinato. Jacques Vallée, uno dei più noti ricercatori e scienziati nel campo dell’ufologia, ha sostenuto che i fenomeni di Colares potrebbero rappresentare un esempio di interazione tra l’intelligenza umana e un’intelligenza sconosciuta, capace di manipolare la percezione e la realtà stessa. Vallée ha anche evidenziato come le manifestazioni di luci intelligenti siano ricorrenti in diversi luoghi del mondo e sembrino seguire un modello che sfida le spiegazioni convenzionali. Un testimone locale, un pescatore, affermò: “Le luci non erano casuali. Si muovevano come se sapessero dove andare e cosa cercare”.
Spiegazioni alternative
Alcuni scettici ipotizzarono fenomeni atmosferici o scariche elettriche, spiegando le luci come manifestazioni naturali, come fulmini globulari o fenomeni elettrostatici legati all’umidità intensa della regione amazzonica. Tali ipotesi si basavano sul fatto che le condizioni climatiche e la presenza di alte concentrazioni di vapore acqueo potessero creare effetti luminosi insoliti. Tuttavia, queste spiegazioni non furono mai completamente accettate da chi viveva a Colares, poiché i fenomeni si presentavano con una precisione e una ripetitività che sfidavano le normali leggi della natura.
Uno studio del 2016 suggerì che i fenomeni potessero essere spiegati da cause psicologiche, come l’isteria collettiva, alimentata dall’isolamento geografico e dalla paura del soprannaturale. Gli esperti ipotizzarono che l’ansia diffusa potesse avere innescato reazioni psicogene di massa, amplificate dalle storie locali e dalla mancanza di informazioni verificate. Altri studiosi proposero l’idea di influenze sociali legate al contesto di instabilità politica del Brasile sotto il regime militare, che potevano aver contribuito a un clima di paranoia e sospetto.
Alcune ulteriori teorie avanzate parlavano di operazioni aeree segrete condotte con tecnologie non convenzionali, possibilmente legate a test militari non dichiarati. Questa ipotesi si basa soprattutto sulla presenza di documenti che mostrava l’interesse delle forze armate per le nuove tecnologie di sorveglianza e controllo, elementi che avrebbero potuto spiegare parte degli avvistamenti.
Conclusioni ed eredità
Come già detto, la dottoressa Wellaide Carvalho riscontrò segni di anemia nei pazienti e riferì di lesioni compatibili con radiazioni simili a quelle da esposizione a microonde. La Oliveira notò che i pazienti riportavano sintomi che includevano bruciature cutanee, arrossamenti e perdita di sensibilità in alcune aree del corpo. Questi effetti erano accompagnati da una debolezza persistente che durava settimane e da difficoltà nel recupero. La presenza di questi sintomi, pertanto, indica la possibile esposizione a una forma di energia sconosciuta.
Il riscontro medico, dunque, sembrerebbe offuscare l’ipotesi della mera isteria collettiva, ma in ogni modo non vi furono prove definitive a supportare nessuna delle teorie alternative esposte.
Ciò che è certo è che qualcosa è accaduto nel fitto dell’Amazzonia nel 1977…ma cosa fosse resta un mistero che la foresta non è disposta a svelare.
Alessandra
Fonti e approfondimenti
- Imminent: Inside the Pentagon’s Hunt for UFOs, (qui il link per l’acquisto su Amazon)
- https://documents.theblackvault.com/documents/MUFON/Pratt/prato.pdf
- Intervista al Capitano Hollanda (1997)
- Podcast WEAPONIZED with Jeremy Corbell & George Knapp, That Time UFOs Attacked 2,000 Humans – Guest : Thiago Ticchetti (S2, E4)
- https://ufologie.patrickgross.org/htm/colaresrebisso.htm
- https://en.wikipedia.org/wiki/Opera%C3%A7%C3%A3o_Prato
- https://www.silverland.info/documenti/ufo-di-colares/